L’essere scenico

“E se il corpo non opera in pieno quanto l’anima? Chè se il corpo non è l’anima, che cos’è dunque l’anima?”
W. Whitman

Insegnare; far passare dei segni. Da corpo a corpo. Alla maniera dell’arte: tendenziosamente. Un modo di fare scuola strettamente legato al palcoscenico, inteso come luogo di azioni e di sentimenti, nel tentativo di un sentire alto e altro.
Un ritorno costante agli aspetti tecnici, improvvisativi e compositivi della danza, al di là di ogni codice e abitudine. In agguato a tutte le potenzialità espressive sceniche, con attenzione particolare all’azione fisica (forma) come contorno presumibile dell’anima e quindi come possibilità più diretta e coerente di fare teatro.
Divisione generale dell’incontro: TECNICA (interpretazione) e LABORATORIO (creazione).

TECNICA:
Azione: l’uso di codici coreografici inteso come mezzo e non come fine. Da esercizi di base per il “piazzamento” (a terra e in piedi) alla definizione e all’approfondimento di una sequenza di movimenti.

LABORATORIO:
L’essere scenico: l’azione neutra.
Presentazione: l’azione scenica come disposizione ed offerta. Le quattro posture fondamentali.
Improvvisazione: dall’intuizione all’esecuzione. Pensare con il corpo. L’ascolto.